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TREVISO

 

Treviso

Web Art - spazio arte   Libreria Moma

LIBRERIA MOMA INTERNO 4
VICOLO PESCHERIA, 25 - 31100 TREVISO TEL : 0422/419580
moma@libreriamoma.191.it

art  exhibition 2006

Presentano:

Carlo Scomparin

dal 8 al 29 Settembre

 

dal 8 al 29 Settembre
Inaugurazione
Venerdì 08 Settembre , ore 21,00


PROGRAMMA

Venerdì 08 Settemre, ore 21,00
Apertura della mostra
con performance di
TWO BITS OF CHAOS
"Improvvisazioni"
Joachim Thomas : computer + effetti

Gabriele Bruzzolo : giradischi,percussioni,oggetti+effetti

www.res-net.org e www.chaosproject.org


ingresso libero

Internet:
www.Arteit.it - www.Arteveneto.it
www.Galleriawebart.com

 

 

 

Siena

CELEBRAZIONI PER IL VI CENTENARIO DELLA NASCITA DI ENEA SILVIO PICCOLOMINI - PAPA PIO II

PIO II LA CITTA’ LE ARTI

Al Palazzo Squarcialupi nel complesso del Santa Maria della Scala fino al prossimo 8 ottobre
La scultura all’epoca di Pio II: a Siena una grande mostra dedicata al “papa umanista”
Tra le opere esposte il San Giovanni Battista di Donatello e il gigantesco Ciborio eucaristico dell’altare maggiore del Duomo di Siena del Vecchietta

“La rinascita della Scultura: ricerca e restauri”. E’ questo il titolo della mostra che si svolge, fino a domenica 8 ottobre, negli spazi di palazzo Squarcialupi nel complesso museale del Santa Maria della Scala a Siena. Qui verranno presentati al grande pubblico i restauri di alcune opere, commissionate da Pio II ed eseguite intorno alla metà del Quattrocento da alcuni dei più grandi artisti dell’epoca: da Donatello al Vecchietta fino ad Antonio Federighi. La città di Siena, che accolse Enea Silvio Piccolomini negli anni giovanili nel suo studium e poi dal 1450 al1457 come vescovo, rende così omaggio al Papa umanista (1458 – 1464) con un’esposizione a carattere storico artistico. La mostra, collegata direttamente alla quella in svolgimento a Pienza dal titolo “La rifondazione umanistica dell’architettura e del paesaggio”, consentirà ai visitatori di approfondire il pensiero di Enea Silvio Piccolomini attraverso un articolato percorso nella storia, nell’arte e nell’architettura che coinvolge sia Siena che Pienza, la città ideale della Val d’Orcia.

La mostra di Siena si inquadra in un progetto più ambizioso, che va al di là dell’evento espositivo stesso e che privilegia l’aspetto conservativo delle opere d’arte, che vengono presentate, per la prima volta al pubblico, dopo un accurato restauro. Tra le opere più significative e oggetto dell’esposizione ci sono i capolavori di Donatello che, già presente in città negli anni venti, inviò successivamente i suoi lavori a Siena e vi soggiornò tra il 1457 e i primi anni Settanta per realizzare incarichi di primo piano per la Cattedrale come il bronzeo San Giovanni Battista, la marmorea Madonna del perdono e il bassorilievo Sepolcro terragno del vescovo Pecci. Questi capolavori hanno segnato, per la loro bellezza ed originalità, la storia dell’arte e l’opera di tutti gli scultori senesi che si impegnarono a replicare la straordinaria lezione di Donatello. Lorenzo di Pietro detto Il Vecchietta è un altro dei protagonisti della mostra senese. Il grande pittore, orafo e scultore ebbe un ruolo determinante nel diffondere e consolidare le novità rinascimentale e donatelliane nell’ambiente artistico cittadino. Fra le sculture esposte spicca la statua marmorea di San Pietro eseguita per la Loggia della Mercanzia (1458-1459) e il gigantesco Ciborio eucaristico dell’altare maggiore del Duomo (1467-1472), realizzato in una fase più matura e considerato un capolavoro di architettura, scultura ed oreficeria. Il Ciborio, smontato e restaurato in occasione della mostra, sarà ammirato da vicino, per la prima volta dal grande pubblico.

Nel corso della sua vita Pio II apprezzò particolarmente l’opera di Antonio Federighi, cui commissionò alcuni lavori architettonici e scultorei importanti come le Logge del Papa e il monumento funebre dei genitori. Il marmoreo San Vittore della Loggia della Mercanzia e i clipei a conchiglia con le effigi di Silvio Piccolomini e Vittoria Forteguerri, provenienti dalla chiesa di San Francesco, sono alcuni dei lavori di Federighi presenti in mostra e che rivelano la forte impronta anticheggiante e il “classicismo” pieno di pathos, quasi alternativo alla scultura d’impronta donatelliana.

“La rinascita della scultura: ricerca e restauri” è stata anche l’occasione per eseguire alcuni restauri di importanti opere d’arte collocate a Siena e a Pienza. Tra queste spiccano le due acquasantiere di Antonio Federighi del Duomo di Siena; la colonna commemorativa dell’incontro all’antiporto di Camollia tra l’imperatore

Federico III di Asburgo e la futura moglie Eleonora di Portogallo d’Aragona, che avvenne il 24 febbraio 1452 sotto l’egida di Enea Silvio Piccolomini, allora vescovo di Siena; le pale d’altare con cornice rinascimentale “all’antica” di Matteo di Giovanni e di Sano di Pietro per la nuova Cattedrale di Pienza; il coro ligneo ed i libri di coro, ordinati da Pio II per la stessa chiesa.

La mostra di Siena potrà essere visitata tutti i giorni, compresi sabato e domenica, dalle ore 10.30 alle ore 19.30. Il biglietto intero ha un costo pari a 7 euro mentre il prezzo del tagliando ridotto è di 5 euro. I visitatori potranno inoltre scegliere di acquistare un biglietto integrato Siena-Pienza, comprensivo degli ingressi alle mostre e pari a 12 euro per l’intero e a 10 euro per il ridotto. Per ulteriori informazioni è possibile contattare il numero telefonico 0577/530032 oppure inviare una e-mail all’indirizzo: ufficiostampa@verniceprogetti.it

L’esposizione “La rifondazione umanistica dell’architettura e del paesaggio” a Pienza rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, dalle ore 10.30 alle ore 19.30. Il prezzo di ingresso è di 7 euro, 5 euro il costo del tagliando ridotto. Il biglietto consente l’accesso anche al giardino e al museo del Palazzo Piccolomini e la riduzione per l’ingresso al Museo Diocesano di Pienza.

“Pio II la città e le arti” è promossa dall’Amministrazione Provinciale di Siena, dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico-Artistico ed Etnoantropologico di Siena e Grosseto, dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio di Siena e Grosseto, dal Monte dei Paschi di Siena, dall’Istituzione Santa Maria della Scala, dalla Società Esecutori Pie Disposizioni, dal Comune di Siena, dal Comune di Pienza,dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa, Montalcino, dalla Fondazione Monte dei Paschi di Siena, dall’Opera della Metropolitana di Siena, dalla Fabbriceria della Cattedrale di Pienza, dall’Università per Stranieri di Siena e dall’Archivio di Stato di Siena.

Roma
Il Centro Culturale LA CAMERA VERDE

presenta
Una mostra di pittura e un libro di
VALERIO DE FILIPPIS


testi di
Luigi Toni e Giovanni Andrea Semerano

INAUGURAZIONE: Giovedì 8 Giugno ore 18.00
presso lo Spazio Espositivo del Centro Culturale La Camera Verde

“Frammenti di memoria che nel segno pittorico astratto esplicano il percorso amore-morte, dove il colore s’infrange sul legno con violenza e istintività come a supporre il movimento intimo di un dolore che nel non luogo pittorico crea un corpo improvviso: la memoria attraverso la fotografia ricrea l’immagine vissuta e su questa immagine l’artista sviluppa il suo tema disarcionandola dal suo tempo e innescando con essa una relazione di trasformazione: l’immagine diviene così il segno e il segno si trasforma in immagine. De Filippis crea opere che non hanno titolo se non la lettera A capovolta a significare ancor più la non pronunciabilità, una fine che apre, che rivive, che si apostrofa a margine dentro una pittura che urla esplode-implode mantenendosi muta nel suo intrinseco movimento”.

La mostra di pittura si può visitare tutti i giorni, esclusi i lunedì,
dall’8 al 30 giugno 2006 dalle ore 17.00 alle ore 21.00, la mattina per appuntamento.

Con il Patrocinio del COMUNE di ROMA

Centro Culturale La Camera Verde
via Giovanni Miani n.20, 20/a, 20/b, Roma 00154.

INFO: tel. e fax: 065745085.
cell. 3405263877

 

FELTRE

ferruccio gard
sinfonie cromatiche

a cura di roberto roda
10.6 / 2.7.2006
mart > dom 15.30 / 19.30
sabato 10.6.2006 / 18.00
inaugurazione / galleria de faveri a.rte

Galleria De Faveri Arte
Lab 610 XL
Via Mezzaterra 10b FELTRE (BL) 32032
335 8035597 - 0439 98046
adefav@tin.it
www.defaveriarte.it

Ferruccio Gard. Un “astrattista” dal sapore pop

È una piccola ma esaustiva antologica, una preziosa mostra cammeo, quella che la Galleria De Faveri di Feltre dedica, dal 10 giugno al 02 luglio 2006, a Ferruccio Gard, esponente di spicco del nuovo astrattismo italiano.
L’esposizione di Feltre è pressoché concomitante con la grande mostra che la città di Padova propone sino al 2 luglio nelle sale di Palazzo del Monte di Pietà, per rendicontare i 35 anni di pittura dell’artista torinese di nascita, ma veneziano d’adozione.
La mostra feltrina tuttavia non è un “doppione in chiave minore” di quella patavina, un’escamotage per sfruttarne la cassa di risonanza, ma si presenta dotata di autonoma coerenza rispetto alla proposta madre.
La mostra di Ferruccio Gard alla Galleria De Faveri presenta in parete un numero contenuto di opere, ma la scelta oculata consente una panoramica analitica e per molti versi esaustiva: vi sono opere del periodo cinetico, altre del successivo periodo geometrico sino alle più recenti esplosioni cromatiche e alle ultimissime “macchie di colore” dove l’esperienza dell’astrattismo si fonde interagendo con quella dell’informale. Ora, proprio la sinteticità del percorso espositivo feltrino e le caratteristiche dello spazio che favorisce una visione raccolta e per nulla dispersiva, consentono al visitatore, e al critico, di cogliere facilmente l’intima coerenza dell’evoluzione artistica di Ferruccio Gard e forse di azzardare nuove letture.
Osservando il dipanarsi dell’evoluzione creativa gardiana ci troviamo sottoposti ad una costante. Dopo un po’ che le fissiamo, le opere di Gard (siano esse cinetiche o geometriche o informali) sembrano muoversi. O meglio ci fanno pensare di essere pronte a muoversi. Dopo un lungo sguardo attento possiamo (anzi dobbiamo) chiudere gli occhi e la nostra fantasia farà il resto . Ci troveremo allora immersi in vortici fluttuanti, in esplosioni stellari, in lenti movimenti caleidoscopici. Potremo immaginare, sulla base della nostre propensioni musicali, di sentire sinfonie o i ritmi liquidi del rock progressivo o quelli ipnotici dell’heavy metal, accompagnarsi ai movimenti delle forme e dei colori. Se riapriamo gli occhi, il quadro di Gard che abbiamo davanti, quale quadro esso sia, ci apparirà ora in una luce diversa, come lo schermo su cui viene proiettato uno affascinante spettacolo son et lumière. Non per caso i titoli di molte opere gardiane inneggiano alla musica (Pentagramma, Melodia cromatica, Concerto…). Guardare un’opera di Gard è, insomma, un’esperienza ipnotica o forse, per meglio dire, psichedelica.
Ecco allora che mi sorge spontaneo un dubbio: l’origine dell’arte di Ferruccio Gard va davvero cercata nei padri dell’astrattismo, Mondrian, Kandinskij, ecc. che egli ama ed esalta quando parla di sé con quell’estrema proprietà di linguaggio che gli deriva dall’essere anche qualificato giornalista oltre che valente artista? Non sarà che l’archetipo visivo su cui Gard continuamente agisce moltiplicandolo, metamorfosandolo, vada trovato molto più vicino a noi, magari nella multimedialità degli anni sessanta del ‘900, in quella che fu detta per l’appunto iconografia “psichedelica”, che si separò da una costola della Grande Esperieza Pop * e dove alla fine si ritrovarono a convivere le musiche e le proiezioni degli Iron Butterflay di In-a-gadda-da-vida, dei Pink Floyd di Umma Gumma, le allucinogene sequenze di transfert dimensionali a cui Stanley Kubrick sottopone l’astronauta (e gli spettatori) di 2001 Odissea nello Spazio…
L’ipotesi è meno peregrina di quanto si possa pensare ad un primo acchito. In fondo Gard è nato nel 1941 e appartiene alla generazione che ha fatto grandi gli anni sessanta. Che poi il nocciolo dell’espressività gardiana abbia subito l’imprinting del favoloso decennio 1960, sembra confermato anche dalla ricorrenza di certi abbinamenti cromatici che inneggiano alla fluorescenza e alla stesura “serigrafia”: i flirt e gli sposalizi fra i rosa accesi, gli azzurri pieni e gli arancio che si confondono col beige, ci sono stati insegnati da Andy Warhol e da Tom Wesselmann. Faccio allora torto a Ferruccio Gard, gli tolgo forse nobiltà artistica, se penso che la sua pittura sia, alla fine, più in debito con la Pop Art e con l’Arte psichedelica che non con l’amato Astrattismo? Forse bisognerebbe cominciare ad accettare che per la generazione artistica di Ferruccio Gard e per molte di quelle venute dopo, Andy Warhol o magari Stanley Kubrick hanno, volenti o nolenti, avuto nell’immaginario creativo un peso ben più rilevante di Mondrian o di Kandinskij. A dispetto delle apparenze, dei comprensibili innamoramenti intellettuali e senza nulla togliere all’innegabile gigantismo e alla nobile importanza delle Avanguardie.


Roberto Roda
Art director della
Galleria d’arte Moderna e Contemporanea della Città di Bondeno


*Adopero il termine “Grande Esperienza Pop” in senso lato per designare quel coacervo espressivo che costituisce l’anima degli anni sessanta e a cui, fra mille distinguo, è possibile ricondurre esperienze diverse eppur complementari e/o contigue come la musica beat e quella pop, la moda yè-yè, la grafica new-liberty, l’Arte psichedelica, la Pop Art, ecc.


Pisa

 

GIOVANNI MOSCATELLI.
RITRATTI NUDI

a cura di Adelinda Allegretti

dal 3 al 14 giugno 2006

CentroArteModerna

Lungarno Mediceo, 26 - 56127 - Pisa
Tel. e fax 050-542630
email: info@CentroArteModerna.com www.centroartemoderna.com

Inaugurazione sabato 3 giugno ore 18

Secondo appuntamento con la mostra personale itinerante di Giovanni Moscatelli dal titolo "Ritratti nudi", a cura di Adelinda Allegretti. Circa quaranta le opere su carta esposte -tutte incentrate sul corpo femminile- che Moscatelli (Venaria Reale - TO – 1937) preferisce definire “ritratti nudi” per la precisione con cui ricerca la somiglianza dei volti.

Sue opere si trovano in collezioni private in Italia, Francia, Spagna, Germania, Danimarca e Finlandia.

Vive e lavora tra l’Italia e la Finlandia.

Ufficio stampa e organizzazione:

D.ssa Adelinda Allegretti - ad.allegretti@inwind.it

+39 328 6735752

Maserada sul Piave (TV)

Sala Consiliare
del Comune di Maserada sul Piave (TV) - Viale A. Caccianiga, 77

: “Forme e colori nella scultura e
pittura contemporanea”

Ilario Menegaldo
Gianfranco Miotello
Giuseppe Da Re

Inaugurazione Sabato 3 Giugno alle ore 18,00 con intervento musicale degli Studenti della Scuola di Musica M. Ravel.

Presentazionedel Prof. SalvatAntonio Leone.

 

- La mostra verrà effettuata sotto l'egida dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Maserada sul Piave.

dal 01/06/2006 al 18/06/200

L'esposizione avrà i seguenti orari:
Feriali: 16,00 - 20,00;
Festivi: 10,00-12,00 ; 15,00 - 20,00.

L’entrata è libera.

piombino dese

pittura/personale pittura
dal 19 maggio all' 11 giugno
opening: venerdì 19 maggio 20.30
introduzione Giorgio Russi


XX.9.12 FABRIKA –

via albare, 7 – 35017

piombino dese – PD – I
http://www.xx912fabrika.com

 

SPINEA (ve)
Ferrara

LEONARDO CICCARELLI
“MEMORIE SU TELA”

Da Domenica 28 maggio 2006,l'Enoteca Due Gobbi
- Via 25 Aprile n.23,nel centro storico di
Ferrara vicino al Duomo(tel.347-4535437)ospiterà la mostra personale dal titolo“Tracce di memoria”dell'artista maceratese
Leonardo Ciccarelli.
La mostra si protrarrà fino al 1 luglio 2006 e rispetterà gli orari di apertura del locale.
L'enoteca è aperta tutti i giorni dalle 18 all'1.00 e il negozio annesso è aperto sia la mattina che il pomeriggio.


Leonardo Ciccarelli è nato a Macerata nel 1958,dove vive e lavora e fin dalla giovane età ha dimostrato particolare
versatilità nel disegno.A Macerata ha operato sotto l'esperta guida dei maestri Vincenzo Monti ed Umberto Peschi,
apprendendo da questi ultimi le tecniche della pittura. Ha partecipato a numerose mostre ,sia in ambito nazionale
che all'estero,ricevendo particolari riconoscimenti ed apprezzamenti da parte del pubblico e della critica più qualificata.Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private ,sia in Italia che all'estero(Stati Uniti,Giappone, Francia).

Organizzazione evento e ufficio stampa a cura di:Sara Monti-
Art promotion-Carpi -(MO)
montisara71@tin.it

 

SIENA


Complesso museale Santa Maria della Scala di Siena
Da Lorenzetti a Raffaello e Caravaggio:
secoli di arte e storia tra Siena e Roma
A Palazzo Squarcialupi una mostra con 170 opere tra dipinti,
stampe e sculture provenienti da tutto il mondo

www.sienaeroma.it

 
  Daniele Podda

Mostra personale
BACK "Alle origini"
le foto esposte sono visibili al link:
http://www.danielepodda.com/back/home.htm

Nuove fotografie B/N e COLORE
www.danielepodda.com

ROVERETO
(TN)

Mart, Rovereto