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La creatività | La persona creativa chi è?

A cura della Dott.sa Rita Ferraresi

LA CREATIVITA'

La creatività è nota fin dalla notte dei tempi, essendo quell'insieme particolare di capacità che presiedono, nell'esempio più eccelso, alla creazione di opere artistiche. Sappiamo che l'arte è una delle prime forme intellettuali di trasmissione del sapere che compare nell'uomo primitivo. Non è molto tempo che, però, essa viene studiata in modo scientifico, ma a tutt'oggi quando si parla di creatività non si sa bene di cosa si stia parlando.

Nell'uomo sussistono numerose tipologie di intelligenza, tutte più o meno rappresentate, sulle quali una lo è più delle altre. Nell'artista, nel genio, pare che la creatività sia quella più rappresentata. Con questo concetto s'intende una nebulosa misteriosa dalla quale scaturiscono prodotti che hanno la caratteristica di essere del tutto nuovi (prendiamo ad esempio l'uso della luce radente nei quadri del Caravaggio).

Rimane irrisolta la distinzione tra la creatività del vivere quotidiano e quella eccelsa che porta alla produzione artistica, letteraria e scientifica. Queste difficoltà sono anche dovute al fatto che ancora non c'è chiarezza su cosa sia l'intelligenza tout-court. La creatività è stata campo di indagine della psicoanalisi, dove Freud definisce l'artista come colui in grado di osservare coscientemente il mondo psichico delle altre persone, in modo da poterne dedurre le leggi che lo governano. Inoltre sa rivolgere l'attenzione anche al proprio inconscio osservandone i possibili sviluppi e li presta all'espressione artistica invece di reprimerli e grazie alla sua creatività essi vengono incorporati nelle sue creazioni. Ad essa rivolge le sue attenzioni anche la psicologia della Gestalt che, all'interno della teoria del campo con il concetto di "insight" (idea improvvisa che porta alla soluzione di una situazione problematica), si avvicina di molto o meglio implica quella parte oscura della mente che è tipica della creatività, cioè quella zona nera da dove scaturiscono le idee originali che distinguono questo tipo di intelligenza dalle altre. Le altre caratteristiche che è stato possibile appurare presenti in essa, con una certa frequenza, sono:

a) FLUIDITA' nel senso di una elevata produzione ideativa;

b) l'apporto di miglioramenti situazionali anche quando non sono necessari;

c) produzione di idee nuove, non comuni.

Accanto a queste potremmo citare la caratteristica della FLESSIBILITA' del pensiero creativo, cioè la capacità di cambiare sistema categoriale rapidamente e facilmente. Non solo, ma il creativo sa raggiungere soluzioni valide di problemi in termini diversi dal consueto. Queste ultime valutazioni vengono fatte convergere nel concetto di PENSIERO DIVERGENTE, che non è l'unica componente della creatività, ma senz'altro ne è uno dei pilastri. Legato al concetto di creatività e altro suo pilastro è il concetto di SPONTANEITA' che rende bello e piacevolmente apprezzabile tutto quello creato senza premeditazione (storicamente parte dalle Muse per arrivare all'inconscio). Si parla, quindi, di quel spontaneo che ha in sè qualcosa di irripetibile persino per lo stesso creatore, frutto di quella forza ignota che deresponsabilizza lo stesso autore. Infatti un'opera quando non è spontanea è artificiosa, falsa, brutta.

Da quanto sopra si può dedurre quanto la creatività sia legata al concetto di irrazionale (nel senso che sfugge alla classificazione delle scienze esatte) e quanto sia difficile una sua teorizzazione sistematica. Pare che l'idea creativa sia autodeterminata e da questa sensazione è nata la figura del genio, colui che guardandosi dentro scova quelle idee originali utili alla comunità, pescandole in un buco nero (inconscio) precluso ai più.

Quanto detto non vuole svincolare il creativo dal suo mondo socio-culturale, che si costituisce pur sempre come base imprescindibile del suo creare di unità minimale operativa al suo ambiente. Ciò che è diverso è la capacità strutturativa ed elaborativa degli elementi del suo pensiero che lo conducono al "prodotto artistico".

Rita Ferraresi